IL PH DELL’ACQUA POTABILE
L’acqua alcalina è, secondo molti studiosi, l’acqua più adatta alla salute e al benessere dell’essere umano e degli animali. Quando un’acqua si può definire “alcalina” e quali sono i fattori che ne determinano i benefici?
Il pH dell’acqua è un indice di valore che determina la durezza dell’acqua. Se varia il pH di un’acqua, infatti, variano anche le proprietà di cui si compone.
Sono tanti i fattori che condizionano la qualità dell’acqua: variazioni di temperatura, contatto con le rocce in alta montagna e così via.
ACQUA ALCALINA: QUALI PARAMETRI?
I parametri che determinano se un’acqua è alcalina o meno sono legati al valore del pH:
- Un pH basso, con valori al di sotto del 7, è indice di un’acqua molto acida;
- Un pH neutro è un’acqua con un valore pari al 7;
- Un pH alto, con valori superiori al 7, è indice di un’acqua basica o alcalina che, al contrario di quella acida, ripristina un equilibrio interno e permette all’organismo di funzionare al meglio, eliminando radicali liberi e tossine in eccesso.
Stante ai parametri legislativi, il pH di un’acqua potabile non deve superare i 9.5: l’OMS considera qualitativamente alta la qualità di un’acqua con un pH che sta nel range tra i 6.5 e gli 8.5. In questo intervallo di valori si prendono in considerazione il sapore, l’odore e la trasparenza dell’acqua controllandone la contaminazione da metalli pesanti.
I nostri impianti di depurazione dell’acqua dispongono, su richiesta, di un sistema di erogazione dell’acqua alcalina, grazie a un particolare filtro che regola il pH dell’acqua rendendola basica.
IL RESIDUO FISSO DELL’ACQUA POTABILE
Il residuo fisso è uno strumento che misura la qualità dell’acqua. Il residuo fisso indica la presenza di particelle solide all’interno dell’acqua, i cosiddetti sali minerali. Il residuo fisso si calcola portando a ebollizione l’acqua a una temperatura di 180°C. Maggiore è la presenza di residuo fisso nell’acqua, maggiore sarà la sua durezza. Come tutti gli eccessi, un apporto minimo o troppo elevato del residuo fisso perde la sua efficacia funzionale fino a diventare dannoso per l’organismo.
L’acqua leggera è un’acqua cosiddetta oligominerale, adatta al corretto funzionamento dell’organismo e che favorisce la diuresi. L’acqua oligominerale è una tipologia di acqua con una quantità ridotta di sostanze inorganiche rispetto alle acque minerali. È un’acqua cosiddetta “da tavola” e presenta un residuo fisso inferiore ai 500mg/l. Viene classificata tra le acque leggere proprio per il ridotto contenuto di elementi organici e inorganici presenti al suo interno.
ACQUA PESANTE O ACQUA LEGGERA?
Le sostanze che ogni giorno ingeriamo appesantiscono il metabolismo dell’organismo e ciò comporta un rallentamento della digestione e un assorbimento da parte dello stesso incidendo sulla funzione renale ed epatica.
La differenza rispetto a un’acqua pesante è data dalla quantità di residuo fisso: più è contenuto, più l’acqua risulta essere leggera e pura.
I nostri impianti di depurazione dell’acqua sono studiati per erogare un’acqua alcalina pura e fresca come quella di sorgente. Ci impegniamo ogni giorno per trovare soluzioni tecnologicamente avanzate e che rispettino gli standard qualitativi, soddisfacendo tutte le esigenze che, ad ogni acquisto, ci vengono richieste.
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QUANTA ACQUA BERE?
I medici consigliano un consumo giornalieri di 2 litri al giorno di acqua. In media è così. Ma in realtà l’apporto idrico giornaliero cambia a seconda dell’individuo, età, sesso, della dieta in atto, dell’ambiente in cui si vive e dell’intensità del tipo di attività sportiva.
A di là delle caratteristiche, bisogna, inoltre, considerare l’acqua cosiddetta “endogena”, ovvero un’acqua ricavata dall’assunzione di cibi e frutta che si aggira intorno agli 0,4-0,6litri.
Per quanto l’assunzione dei 2 litri di acqua al giorno, come abbiamo visto, non è un valore preciso, perché determinato da diversi fattori, bisogna tenere a mente che è opportuno aumentarne il valore durante i mesi estivi o durante la normale attività fisica per riequilibrare il giusto apporto idrico, perso durante la sudorazione.