ACQUA CONTRO I CALCOLI RENALI

Bere un’ acqua sana e purificata è di fondamentale importanza per il corretto funzionamento del nostro organismo, tuttavia nel caso soffrissimo di calcoli renali, quale sarebbe il tipo di acqua più idoneo per questa patologia?
L’acqua migliore per chi soffre di calcoli renali è spesso considerata l’acqua poco mineralizzata, ovvero leggera e con all’ interno pochi sali minerali. Questi, di conseguenza, non vanno a cumularsi con le sostanze che formano i calcoli e permettono all’acqua di aiutare la diuresi e l’eliminazione dei sali in eccesso.
Numerosi studi hanno evidenziato come un’ acqua oligominerale a basso residuo fisso aiuta a prevenire la formazione di calcoli renali. E’ quindi importante bere un’acqua con all’ interno una quantità molto bassa di calcio e calcare, dato che questi contribuiscono alla calcolosi renale.
L’acqua minerale con un residuo fisso inferiore a 50 mg è molto leggera e contiene meno minerali. Se l’indice è superiore a 1500 mg/l invece, significa che contiene moltissimi sali minerali. Se ne deduce che l’acqua assume caratteristiche in base al residuo fisso e il suo quantitativo può essere utile o meno per risolvere alcune problematiche di salute.
L’ acqua oligominerale presenta un residuo fisso al di sotto dei 50 mg/l, è ideale per un uso quotidiano e favorisce la diuresi. Per questo motivo molti medici la consigliano a chi soffre di calcolosi renale. Grazie al suo basso contenuto di sali, ne evita l’ accumulo e ne favorisce l’eliminazione.
Per prevenire la formazione di calcoli renali è fondamentale una corretta idratazione (dai 2 ai 2,5 litri al giorno) e un giusto apporto di frutta e verdura. E’ quindi importante educare all’importanza del bere la giusta acqua fin da piccoli dato che la disidratazione nei bambini è un fenomeno più comune di quanto si possa pensare.
Un ultimo parametro da tenere in considerazione per la scelta dell’acqua più adeguata a prevenire e combattere la formazione di calcoli renali, è il pH dell’acqua. Il pH è legato alla presenza di sostanze alcaline come il bicarbonato; La maggior parte di calcoli renali trae giovamento dai componenti alcalini che sono in grado di diminuire il pH delle urine, cioè la loro acidità, se ne deduce che è ottimale bere acque con un pH pari o superiore a 7.
Stante ai parametri legislativi, il pH di un’acqua potabile non deve superare i 9.5: l’OMS considera qualitativamente alta la qualità di un’acqua con un pH che sta nel range tra i 6.5 e gli 8.5. In questo intervallo di valori si prendono in considerazione il sapore, l’odore e la trasparenza dell’acqua, controllandone la contaminazione da metalli pesanti.
I nostri impianti di depurazione dell’acqua dispongono, su richiesta, di un sistema di erogazione dell’acqua alcalina, grazie a un particolare filtro che regola il pH dell’acqua rendendola basica.
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